
Domenica 10 settembre si è concluso il tour estivo de Lo Stato Sociale al Carroponte di Sesto San Giovanni, tournée partita dal Forum di Assago ad aprile che ha toccato tutta Italia.
Una vera e propria festa di fine tour, grazie anche alla partecipazione degli Ex – Otago. Hanno suonato canzoni estratte dal loro ultimo album, Amore, lavoro e altri miti da sfatare (uscito lo scorzo marzo), come: Amarsi male, Eri più bella come ipotesi e Niente di speciale; rispolverando brani dei loro vecchi dischi come La musica non è una cosa seria, Abbiamo vinto la guerra e Cromosomi, passando anche per un medley in cui improvvisano un karaoke con degli striscioni contenenti le parole di alcune canzoni tra cui Questo è un grande paese e Amore ai tempi dell’Ikea, il tutto accompagnato dalla presenza sul palco di alcune persone prese tra il pubblico, due addirittura vestiti da sposi.
Nonostante abbiano davanti migliaia di persone, il pubblico e la band diventano una cosa sola, riuscendo a creare dei momenti veramente magici. Momenti in cui ci si trova davanti ad una folla che di sua spontanea volontà urla ”siamo tutti antifascisti”. Insomma, vi sfido a trovare un altro concerto in cui succede tutto ciò. Perchè andare ad un loro live significa anche rendersi conto, grazie alla gente che vi prende parte, che un’alternativa e che un mondo migliore e diverso è sempre possibile.
Sono stata a vederli parecchie volte quest’estate: al Forum, a Genova e, ovviamente, al Carroponte, ma anche durante altri piccoli incontri organizzati da Repubblica o il Wired Next Fest. Vi chiederete come mai io abbia speso tutto questo tempo seguendoli anche al di fuori dei concerti e beh, la risposta è semplice: prima di loro non avevo mai conosciuto una band o un cantante che facesse tutto ciò per il puro gusto di farlo, senza secondi fini. Una band che si discosta completamente dalle classiche regole dell’industria musicale. Stare ad un loro concerto è come ritrovarsi a casa con un gruppo di amici a parlare del più e del meno, discutendo di argomenti seri sdrammatizzandoli un po’ e cercando di mandare messaggi positivi tramite la musica al pubblico che hanno di fronte. Una band che non ha paura di dire quello che pensa e che non si ferma davanti a nulla: nè davanti ad un Forum da 13 000 posti da riempire nè davanti ad un diluvio che sembra non smettere mai.
Serena